SAN FRANCISCO, MAY 2022

Parto per nuovo viaggio in California per partecipare ad una conferenza in cui mi trovo come relatore.
Lascio la mia città con temperature abbastanza fredde per il periodo, attorno ai 10 °C di prima mattina, per arrivare a Santa Rosa con le stesse condizioni.
Faccio lo stop a Londra e mi imbarco su un Airbus A380.
Un aereo che avevo già usato in precedenza: ottimo per le lunghe distanze e molto silenzioso in cui il viaggio passa molto in fretta.
Sono 13 ore il volo da Londra a San Francisco ma con questo bestione non si sentono per nulla.
Arrivo a San Francisco di notte e scelgo come sempre di pernottare al mio albergo preferito a Milnerton, essendo 5 minuti dall’aeroporto e sulla strada per Santa Rosa.
Alla mattina, decido di partire presto e di passare nella città.
Arrivo in albergo, niente di straordinario ma abbastanza centrale per i miei spostamenti.
Un giorno, mentre vado a prendere la macchina in garage, mi trovo questa bellissima “signora”.
Purtroppo non so nè la marca nè il modello, che forse non scoprirò mai, in quanto è stata parcheggiata con il sedere appoggiato al muro da non riuscire a leggere alcun dettaglio ma comunque era bellissima.
Forse qualcuno riuscirà mai ad aiutarmi?
Parto con calma, verso le 9 per fare alcune fermate da Best Buy e Walmart per prendere alcune cose per me poi parto in direzione Marshall.
La mia prima fermata è al Hog Island Oyster Co, a Marshall, CA.
E’ un posto che mi è stato raccomandato dove si possono mangiare anche le ostriche.
Io però sono arrivato verso le 11, c’era freddo e sinceramente di ostriche non ne avevo una grande voglia quindi mi sono fatto un giro a piedi lì davanti.
La strada è veramente bella, mi piacerebbe continuare verso Sud ma ho paura di allontanarmi troppo, quindi giro l’auto e mi dirigo a Nord.
Mi devo fermare, i paesaggi sono stupendi e molto suggestivi.
Lungo la strada mi fermo a Nick’s Cove, un posto dove c’era qualche casa e un bar/ristorante.
Mi incuriosisce quella piccola capanna alla fine del pontile, vado a vederla.
Non c’è niente dentro a parte un pianoforte e qualche sedia. Tutto è avvolto dal silenzio.
Ancora qualche scatto…sarei rimasto lì ancora ma il vento freddo si fa sentire.
Rientro in auto e continuo il mio giro.
Mi trovo a Bodega Bay e lungo il percorso noto in una insenatura una strada che si inerpica su una piccola altura e decido di andare a vedere cosa si può trovare di bello.
Si tratta di un punto di osservazione delle balene che passano lì vicino.
Il posto è veramente da favola, a strapiombo sul mare dove i gabbiani, visto che il vento non smette si soffiare, giocano a stare in volo senza battere le ali.
Il tempo di fare qualche video e foto per ricordo e mi precipito in auto.
C’è troppo freddo, ci sono 53 °F, che sarebbero quasi 12 °C.
Le persone attorno a me sono tutte bene attrezzate, piumini, giacche, guanti e felpe.
Io invece, paio di jeans e maglietta con maniche corte.
Se non mi sono preso un accidente lì…
Appena fuori Bodega Bay, mi fermo ancora a fare qualche scatto.
Sono posti a cui non sono abituato, mi fermerei con la mia tenda ma purtroppo non posso.
Dico sempre che ci sarà una “prossima” volta.
Ma la seconda non sarà mai come la prima.
Casa di Charles Schulz
Mentre un giorno scambiavo due chiacchiere con la signora della reception, che veniva dalla Repubblica Ceca e che si è stabilita in Usa per lavoro una decina di anni fa, mi faccio dire cosa c’era di carino da vedere a Santa Rosa. Mi parla del museo dedicato al grandissimo Charles Schulz, il famoso disegnatore di “Peanuts” o “Charlie Brown” o “Snoopy”, come preferite.
Qui il link alla pagina dedicata al fumetto: www.peanuts.com
Non mi aspettavo di trovare qualcosa di simile in città e quindi pianifico una mattina la visita al museo, che dista pochi minuti di auto dal mio albergo.
Qui trovate il link alla pagina di Wikipedia dedicata a lui: https://it.wikipedia.org/wiki/Charles_M._Schulz.
Qui il sito del museo: https://schulzmuseum.org
Il museo è molto carino ma, forse a causa dei famosi diritti d’autore, non presenta alcuna striscia per enfatizzare i personaggi, esiste solo qualche box esplicativo ma niente più. Avrei gradito ce ne fossero anche per far capire ai bambini e ai ragazzi di oggi chi fosse Charlie Brown e cosa rappresentasse per la mia generazione e per quelle passate. Non che il museo sia stata una delusione ma manca quel qualcosa da farti ricordare l’esperienza.
Anche la parte relativa ai souvenir poteva essere migliore.
Parto presto per andare in aeroporto e faccio l’ultimo giro per la città.
E’ veramente splendida.