Nella mia mente erano parecchi mesi che “cercavo” questo incontro. Finalmente ieri si è concretizzato. Niente che possa richiamare a qualcosa di vendicativo (che io non sono), ma solo un “saluto” che non ho potuto fare al tempo giusto.
Ho avuto la fortuna di lavorare con Marco per qualche anno e subito sì è mostrato a me come persona seria, leale e premurosa.
Durante un volo da Mosca a Marzo, vedo il Ceo della società per cui lavoravamo entrambi e, durante uno scambio di battute, di informa che a Giugno del 2015 Marco se ne è andato, colpito da una terribile malattia, dopo essersi nemmeno goduto un fottuto giorno della sua agognata pensione.
La vita a volte sa essere terribilmente fredda, presenta i conti alle persone sbagliate e ti butta via come un kleenex.
Ieri la moglie di Marco sembrava all’inizio non volerne parlare ma poi ha ceduto e mi ha raccontato quanto di terribile ha potuto passare in due mesi.
L’ho abbracciata e questo lo volevo fare come mi ero prefissato, come se lei fosse stata lui. In un ultimo e caldo saluto.
Almeno lassù ti riposerai. Ciao Marco.